PARMA - "Il Coordinamento Tennis della Uisp Parma nasce da un'istanza della base, del nostro territorio: è una scelta che deriva dalla domanda che maestri e società sportive ci hanno presentato esprimendo la volontà di organizzare tornei e attività secondo la filosofia della Uisp". È questa la descrizione che Enrica Montanini, presidente del Comitato Uisp di Parma, dà a proposito della nascita del settore tennis provinciale, costituitosi formalmente a fine febbraio con il coinvolgimento di 8 società sportive e già attivo con un campionato provinciale maschile a squadre, partito il 5 marzo, che conta la partecipazione di circa 50 tennisti. Una scelta logica e consequenziale alla cultura associativa della Uisp, che però sta già comportando frizioni con la Federazione Italiana Tennis. "I problemi con la Fit - sottolinea la Montanini - sono identici a quelli già presenti sul territorio regionale e nazionale, legati quindi all'utilizzo degli impianti e al doppio tesseramento che la Fit non vuole consentire. La nostra attuale posizione è di cercare il dialogo, innanzitutto con il Coni. Sia chiaro che da parte della Uisp non si pensa a uno scontro con la Fit per questioni di supremazia sul territorio. Noi abbiamo infatti risposto a delle richieste che provenivano dal territorio in termini di servizio alle persone e al territorio stesso e siamo convinti che non ci debba essere una scelta tra Uisp e Fit ma spazio invece per le proposte di tutti".
"L'ostracismo della Fit nei nostri confronti - sottolinea Nerino Zironi, responsabile regionale delle attività del Coordinamento Tennis Uisp Emilia-Romagna - è una storia di vecchia data e non ci sorprendono le criticità che già si presentano sul territorio parmense, dove la Fit ha esercitato pressioni verbali su atleti e dirigenti minacciando la squalifica dai suoi tornei nel caso di partecipazione alle attività Uisp. Per far comprendere la situazione debbo sottolineare che nella stragrande maggioranza del territorio italiano - continua Zironi - la Fit ha il monopolio dell'attività, che però si distingue per i costi troppo alti a carico della popolazione. L'attività Uisp, che ha avuto un netto successo in diverse isole felici del territorio italiano, evidentemente rappresenta un'alternativa che preoccupa chi detiene questo monopolio, poiché si tratta di un'alternativa popolare, a basso costo, con regole che vanno incontro al praticante e sminuiscono l'ossessione competitiva permettendo di vivere il tennis in maniera più divertente".
(vi.mar.)